Lingua   

Il ponte della ferrovia

Alberto Marchetti
Lingua: Italiano


Alberto Marchetti


A Maggio era esplosa la riva
di verde, di fiori, d’insetti,
giù dalla spiaggetta s’udiva
il tremore dei treni diretti.
Oltre il ponte, sulla scarpata,
mura, resti di una locanda,
tra rovi, robinie e sambuchi:
era il covo di tutta la banda.

A giugno iniziava la vita,
la scuola era giunta alla fine,
la vita sembrava infinita,
il cielo soltanto a confine.
Ma Roma era ferma, sospesa
nessuno sapeva che cosa
sarebbe accaduto domani
l’eterna città in attesa.

“I crucchi, guardate, van via”
rimbalzò quella voce sorpresa
e passò in fila la fanteria
per spostare più a nord la contesa.

Esplose l’estate romana
e la gioia ubriacò la città
Ma i tedeschi minavano i ponti
“Questa guerra quando finirà?”
La violenza, la privazione
ti rubano i sogni e l’età,
mentre monta l’ indignazione
contro chi schiaccia la libertà.

Fu uno slancio di vera passione
in un attimo seppe che fare,
corse in grotta, s’armò di fucile
e ai tedeschi si mise a sparare.
Era un giovane in tempo di guerra
diventato adulto in un giorno,
salvò il ponte ma un colpo violento
spezzò il cuore di Ughetto Forno.

C’è chi dice che tutte le stelle
siano anime di brava gente
di chi ha dato per gli altri la vita,
per amore, in cambio di niente.



Pagina principale CCG

Segnalate eventuali errori nei testi o nei commenti a antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org