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Addio compagno «Lupo»

Vittorio Cavicchioni
Langue: italien




[1947]
Parole di Vittorio Cavicchioni (1920-2005), pittore emiliano.
Musica di Mario Micheletti

Vittorio Cavicchioni è stato un importante esponente del realismo sociale. Suoi, per esempio, moltissimi dipinti dedicati al più lungo sciopero nella storia del movimento operaio italiano, quello del 1950-51 che vide l’occupazione per quasi 500 giorni delle Officine Meccaniche Reggiane a Reggio Emilia.






Da giovanissimo Vittorio Cavicchioni era stato vignettista e scrittore satirico per il “Bertoldo” di Cesare Zavattini, per il “Candido” di Giovannino Guareschi e per “La Verità”, organo locale del Partito comunista. E i fascisti non mancarono per questo di sbatterlo per qualche tempo in galera, appena prima della fine della guerra.



Suo fratello minore Enrico (classe 1925) - cui Vittorio dedicò questa canzone nell’immediato dopoguerra – divenne partigiano che non aveva ancora 18 anni e molto presto, viste le sue doti di leader e la sua audacia che gli meritarono il nome di battaglia di “Lupo”, assunse il comando di una squadra di sabotatori, portando a termine molte brillanti operazioni. Morì nella notte del 23 giugno 1944 – insieme a due compagni, Pasquino Pigoni “Maestro” e Guerrino Orlandini “Drago”- in uno scontro a fuoco coi tedeschi mentre la squadra tentava di far saltare un ponte nei pressi di Bettola.

Fu la canzone seconda classificata al concorso ANPI del 1947, per le parole di Vittorio Cavicchioni e la musica di Mario Micheletti. Il testo fu poi ripreso nei Canti della Resistenza italiana, 1960 e ne il canzoniere ribelle dell’emilia romagna, 1967; il Coro ANPI “A. Gramsci” ne ha fatto una incisione nel 1978; delle tre premiate, e oggi la sola canzone inserita nel proprio canzoniere dal Coro Selvatico di via Bligny.
(Nota dal “Canzoniere partigiano 1944-1950” presente nella rivista “La Piva del Carner”, numero di aprile 2015)


(Bernart Bartleby)
Nella notte la vecchia montagna
Ha sentito i suoi figli passare
Nella valle li ha fatti fermare
Per poter salutarli così

O partigiani guardate le stelle
Che come guida saranno il cammino
Io veglierò sopra il vostro destino
E silenzioso vi aspetterò quassù

Addio compagno Lupo
Sento che non tornerai
Addio compagno Lupo
Alla tua sorte incontro andrai

Me l’hanno detto le vecchie montagne
L’ha sussurrato il torrente laggiù
Ma tu in eterno vivrai
In mezzo ai monti coi compagni tuoi quassù

Dove andiamo compagno? Sul ponte
Là in collina a farlo saltare
Su, compagni, dobbiamo arrivare
I tedeschi ci aspettan laggiù

O comandante cantiamo? E le stelle
Ci han protetto stasera, cantiamo
Compagni, no, tacete ora, andiamo
Perché entro notte dobbiamo arrivar

Addio compagno Lupo
Sento che non tornerai
Addio compagno Lupo
Sopra quel monte tu morirai

Me l’hanno detto le stelle cadenti
L’ha ripetuto il torrente laggiù
Ma tu in eterno vivrai
In mezzo ai monti coi compagni tuoi quassù

envoyé par Bernart Bartleby - 10/1/2014 - 14:10




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