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Solo

Pino Solanas
Language: Spanish


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‎[1976?]‎
Parole di Fernando "Pino" Solanas ‎
Musica di Astor Piazzolla...

Testo trovato su Todotango



Fernando “Pino” Solanas è l’autore di pellicole imprescindibili, come “La hora de los hornos” ‎‎(realizzato nel 1968 insieme a Octavio Getino, entrambi integranti del “Grupo de Cine ‎Liberación”), “El exilio de Gardel (Tangos)” del 1985, “Sur” (1988), “El viaje” (1992), “La nube” ‎‎(1998), fino alla serie documentale sulla storia dell’Argentina (“Memoria del saqueo”, “La dignidad ‎de los nadies”, “Argentina latente”, “Tierra sublevada”…)‎



Nel 1976 Solanas, minacciato di morte dalla “Triple A” (la tristemente famosa “Alianza ‎Anticomunista Argentina” fondata José López Rega, ministro del “benessere sociale” negli ultimi ‎governi dei Perón), abbandonò l’Argentina per esiliarsi in Spagna e Francia. Tornato in patria alla ‎fine della dittatura, Solanas cominciò a darsi da fare anche nel campo politico (oggi è leader del ‎partito “Proyecto Sur” per il quale è stato più volte candidato alle presidenziali) e fu ferocemente ‎critico nei confronti dei presidenti Alfonsín e Menem, responsabili delle leggi di indulto agli ‎assassini del regime, di fallimentari politiche economiche e di un sistema fondato sulla corruzione ‎sistematica dei vertici istituzionali. Nel marzo del 1991, Solanas accusò Carlos Menem di essere a ‎capo di una “banda di delinquenti che sta saccheggiando il patrimonio pubblico”. Qualche settimana ‎più tardi, quello che non era riuscito ai fascisti della Triple A quasi riuscì invece agli scagnozzi del ‎presidente in carica: Solanas fu gambizzato in strada a Buenos Aires da due individui legati ai ‎servizi di sicurezza dello Stato… ‎

Solo y al costado,
como un cero solo,
al que marginaron
y resiste solo.

Lejos y perdido,
como un perro lejos,
voy contra el olvido
rastreando mis huesos.

Solo y sin un mango,
como en un suicidio,
solo tengo un tango
p'contar mi exilio.

Lejos de mi vida,
sin tener un puerto,
ando a la deriva
y me dan por muerto.

Solo y perseguido,
en mi Buenos Aires,
ando sin sentido
como un tiro al aire.

Lejos todo extraño
y me siento poco
y si no me engaño
yo me vuelvo loco

Solo y escondido,
con toda la historia,
que nos han prohibido
y está en mi memoria.

Solo es el exilio,
como un cero solo,
tiempo de delirio
que lo borra todo.

Solo como un cero solo,
solo resistiendo solo
lejos como un perro lejos
lejos rastreando mis huesos
solo como en un suicidio
solo pa'contar mi exilio.

Cuelgo el corazón en el ropero
mi pobre corazón lleno de agujeros
lejos como están los viejos
lejos de cualquier espejo,
solo como un cero solo
solo resistiendo solo.‎

Contributed by Bernart - 2013/4/15 - 13:34


Nella colonna sonora del film “El exilio de Gardel (Tangos)”, diretto da Solanas nel 1985.

Quindi probabilmente il brano è da datarsi 1985 e non 1976...

Bernart - 2013/4/15 - 14:11




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