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Daniel Viglietti
Lingua: Spagnolo



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‎[1975-76]‎
Scritta da Daniel Viglietti ed Héctor Numa Moraes
Testo trovato su Cancioneros.com

Una canzone in memoria di ‎‎Jorge ‎Salerno, di Benjamín Cordeiro, dei ‎‎guerriglieri fucilati a Trelew, di Víctor Jara e degli ‎‎operai in sciopero massacrati a ‎Iquique. ‎




Jorge Salerno è stato un giovane militante del Movimiento de Liberación Nacional-Tupamaros ‎uruguayano. Morì con altri due compagni l’8 ottobre 1969 in uno scontro fuoco con la polizia ‎durante le fasi concitate della cosiddetta “Toma de Pando”, quando i Tupamaros si produssero in ‎un’azione militare in grande stile occupando seppur brevemente una cittadina a pochi chilometri da ‎Montevideo. Per l’organizzazione fu un successo solo dal punto di vista dimostrativo perché, oltre ‎alle perdite subite, parecchi militanti furono catturati.‎

Benjo Cruz
Benjo Cruz


Benjamín Cordeiro, più noto come Benjo Cruz, è stato un cantautore argentino che alla fine degli ‎anni 60 decise di raggiungere in Bolivia quel che rimaneva del gruppo guerrigliero che aveva ‎accompagnato il Che nella sua ultima pazza e sfortunata avventura. Poco dopo l’assassinio sotto ‎tortura del capo del gruppo, il boliviano Guido Álvaro Peredo Leigue, detto “Inti”, anche Benjo ‎Cruz cadde in uno scontro a fuoco con l’esercito nel 1970.‎



Il 22 agosto del 1972 nella base aeronavale di Trelew, Chubut, Patagonia argentina, 16 prigionieri ‎di diverse organizzazioni della guerriglia furono trucidati dai soldati del capitano di corvetta Luis ‎Emilio Sosa. Erano alcuni dei militanti dell’ERP, delle FAR e dei Montoneros catturati qualche ‎giorno prima durante un tentativo di evasione di massa dal carcere di Trelew. L’evasione, ‎orchestrata da Mario Roberto Santucho (poi ucciso nel 1976) e Marcos Osatinsky (poi ucciso nel ‎‎1975), ebbe successo solo per alcuni dei prigionieri che vi parteciparono. Comunque i capi delle ‎organizzazioni riuscirono a raggiungere l’aeroporto e ad involarsi per il Cile (là c’era ancora ‎Allende). Gli altri, vista la malaparata, si arresero dopo aver convocato una conferenza stampa in ‎cui, davanti a giornalisti, magistrati ed autorità civili e militari, ebbero pubblica garanzia del rispetto ‎delle loro vite. Rinchiusi nella base militare di Trelew, furono fucilati qualche giorno dopo. I ‎militari addussero la ridicola giustificazione che i prigionieri, inermi e disarmati, avevano di nuovo ‎tentato la fuga.‎
Al massacro di Trelew sopravvissero solo in tre: Alberto Miguel Camps (delle FAR, ucciso poi in ‎un scontro a fuoco nel 1977), María Antonia Berger (anche lei delle FAR, desaparecida dal 1979) e ‎Ricardo René Haidar (dei Montoneros, desaparecido dal 1982).‎
Si pudiera recorrer las venas hacia atrás,
gargantas vivas, el origen del sonido,
o adelante, como mano,
Benjo Cruz siguiendo al Che,
recorrer tus ojos claros, agrónomo Salerno,
vigía de la planta de la vida,
o guardar tus huellas digitales, Víctor Jara,
o cantando retomar los clavijeros,
la nota libre, clave de sol o estrella,
o de oído como en la selva boliviana.

Descifrando cada ruido, si pudiera
con la guitarra hacer un fuego,
incendiar los enemigos
que nos queman,
negarles agua como ellos,
y que el fuego tenga voces,
las de Víctor, Jorge, Benjo,
populares.

Si pudiera abrir las bocas, las guitarras,
fundir las barras de metal, hacer cuchillos,
borrar de la tierra a los traidores
con el filo media luna pequeñita de Bolivia,
ser agujero de la bala de Trelew,
horizonte rojo octubre sobre Pando,
sol herido que ilumina desde Iquique.

Si pudiera vengativo, generoso,
hacer justicia,
proclamar entre todos,
obreros, campesinos,
indios, negros, estudiantes,
mineros, pescadores, sieteoficios,
soldados de lo nuevo,
si pudiéramos ya todos alzar las voces claras,
las de Benjo, Jorge, Víctor
y las que no sabéis;
las voces que son nietas de Hidalgo,
son cielitos ya sin nubes ni rapiñas.

Si pudiéramos, entonces
no tendríamos la dulce obligación
de asumir la angustia de estar vivos
sin un arma todavía entre las manos,
como quietos.‎

inviata da Bernart - 11/4/2013 - 09:53




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