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È diventato normale

Franchi Giorgetti Talamo
Language: Italian


Franchi Giorgetti Talamo

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In cinque m'han legato le mani
(Franchi Giorgetti Talamo)
Come potremmo fermarci ora?
(Franchi Giorgetti Talamo)


‎[1972]‎
Album “Il vento ha cantato per ore tra i rami dei versi d'amore”‎

fgt

‎“A parer mio, questo è un disco veramente stupendo, assolutamente da ascoltare. Anche se di ‎davvero progressivo c'è solo il primo brevissimo pezzo (tra l'altro anch'esso molto bello), l'album è ‎composto da 13 canzoni perfette, senza età, dai testi intelligenti sia che parlino d'amore, sia che ‎affrontino tematiche più impegnate (vedi ad esempio l'ultima canzone, proveniente da un singolo ‎del 1973, che parla, con straordinaria lucidità e sensibilità, della malattia mentale). Tra delicati ed ‎elaborati intrecci di chitarre e voci, l'album snocciola 13 pezzi ricchi di fantasia e tecnica, riuscendo ‎a non annoiare mai l'ascoltatore.”‎




‎“Si sarà capito che F.G.T. rientra tra le preferenze assolute del blogger, e non mi sento di negare ‎questa tesi. Sebbene io conosca quest'album per intero solo da un paio di settimane (prima avevo ‎sentito solo i pezzi inclusi nella Collection a 45 giri vol. 22, reperiti su youtube), devo dire che ‎averlo ascoltato per intero, sin dalla prima volta mi ha stregato, tanto che gira ormai sullo stereo ‎della mia auto, quasi senza interruzione, da 14 giorni. Un cenno solo alla particolare confezione ‎dell'album, che includeva un blister trasparente da supermercato contenente viti, bulloni, ‎peperoncino e terra. Anche per questa caratteristica, e per la vulnerabilità del suddetto blister (spero ‎si scriva così), quest'album originale, con plastica intatta, è una vera rarità...”‎
‎(dall’introduzione al disco sul music blog Verso la stratosfera)‎
Passare i cancelli
nello sporco del mattino
con la bocca di sonno
e il cervello già stanco
e uscire al tramonto
e ancora il rumore.
Perché nasce la rabbia
e dove muore ogni sera?

Anche di notte
me le trovo davanti
le mie otto ore
anche nei sogni ricomincio
come sempre a lavorare
anche nei sogni ricomincio
un'altra volta a lavorare.

E quando mi sveglio
non cambia niente
è come se continuassi
a dormire
esco di casa per la strada
non c'è niente da scoprire
esco di casa per la strada
non c'è più niente da scoprire.

Il lavoro che riprende
il rumore che ritorna
spezza i pensieri
e copre le parole
e non ti lascia accanto
niente da pensare.
Chi sono gli altri come me
piegati al mio fianco?

E torno a casa
e non sono mai solo
mi porto dietro
tutta la giornata
con il rancore
con lo sporco
con la continua fatica
con il rancore
con lo sporco
con la continua fatica.

Ed è ormai diventato normale
guardarmi sprecare la vita
vedermi la rabbia scivolare fra le dita.

Ed è ormai diventato normale
saper rifiutare anche l'amore
non avere né voglia
né forza né cuore.‎

Contributed by Dead End - 2013/3/11 - 09:46




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