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Tout fout l'camp

Édith Piaf
Langue: français


Édith Piaf

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edpiaf


Bisogna ricordare che Edith Piaf durante il periodo di occupazione nazista in Francia, fece per cosi' dire "buon viso a cattivo gioco " con gli occupanti. Usò la tecnica del compiacimento per continuare la sua attività pubblica di chanteuse, ma pochi sanno che protesse degli ebrei (uno dei quali era suo compagno e pianista all'epoca, Norbert Glanzberg), e non si risparmiò di passare illegalmente dei passaporti falsi, nei campi dove erano reclusi i francesi e cantò per loro, aiutò le loro famiglie personalmente rischiando la vita per questo...inoltre molte delle canzoni da lei interpretate nei music hall, erano testi a doppiosenso come "Tu es partout" che non parla di amore ma in realtà di resistenza. Insomma una donna coraggiosa e furba alla quale però non venne riconosciuto alcun merito.. il popolo però che partecipò numerosissimo al suo funerale la ripagò di tanta gloria. Il testo di questa canzone è un'aperta critica alla logica della guerra, intesa come distruzione e follia e un invito a vivere in maniera più umana perché in fondo faremo tutti la stessa fine.. che vale guerreggiare allora?

Il me paraît important de signaler quand on les connaît les auteur et compositeur des chansons, d'autant plus que s'agissant de Piaf, qui était principalement une interprète , ils furent nombreux (et souvent ses amants... Une rapide énumération, sans doute incomplète : Louis Leplée – assassiné chez elle (1936) ; Raymond Asso (1936), Paul Meurisse (1940), Yves Montand (1944), Marcel Cerdan - un boxeur celui-là (1948), Charles Aznavour (1951), Louis Gérardin – un cycliste (1952), Jacques Pills, son mari et chanteur auteur lui aussi (1952), Georges Moustaki (1958), Théo Sarapo – un autre mari(1962).) Elle meurt en 1963 à l'âge de 47 ans. L'Osservatore Romano dira après sa mort, qu'elle vécut « en état de péché public ».

Il faudra attendre 1945 pour qu'elle présente sa première chanson dont elle est l’auteur, mais quelle chanson : « La Vie en Rose ».

Pour « Tout fout le camp » l'auteur (et...) était Raymond Asso.
Pour la musique, le compositieur était Jules Gallaud.

À noter la remarquable interprétation de Damia – 1939., sans doute plus juste que celle de Piaf.

Ceci dit, il existe une autre chanson française qui porte le même titre et qui est interprétée par Marcel Mouloudji.

Très cordial
Lucien Lane
Nous sommes maîtres de la terre
Nous nous croyons des presque Dieu
Et pan ! le nez dans la poussière
Qu'est-ce que nous sommes : Des pouilleux
Et là-haut les oiseaux
Qui nous voient tout petit, si petits
Tournent, tournent sur nous
Et crient : Au fou ! au fou !

Nous nageons tous dans la bêtise
Et l'on invente des drapeaux
On met des couleurs aux chemises
Sous la chemise y a la peau

Ecoutez le monde en folie
Vive la mort, vive la fin
Pas un ne crie vive la vie
Nous sommes tous des assassins

Et toute la terre qui gronde
Bonne saison pour les volcans
On va faire sauter le monde
Cramponnez-vous, tout fout l'camp !

Et là-haut les corbeaux
Qui nous voient tout petit, si petits
Tournent comme des fous
Et crient : A nous ! A nous !

La vie pourrait être si belle
Si l'on voulait vivre d'abord
Pourquoi se creuser la cervelle
Quand y a du bon soleil dehors !

(Variante:)
Et pourtant les filles sont belles
Et y a du beau soleil dehors
Pourquoi se creuser la cervelle
Au diable tout, vivons d'abord


Et là-haut les corbeaux
Qui nous voient tout petit, si petits
Crient : les hommes sont fous
Ils se foutent de nous !

envoyé par valentina castiglione - 8/1/2013 - 12:42



Langue: italien

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
8 gennaio 2013
OGNUNO SCAPPA

Siamo padroni della terra,
ci crediamo dei semidei
e zàc: col naso nella polvere
cos'è che siamo? Dei pezzenti.
E gli uccelli, lassù,
che ci vedono minuscoli
volteggiano sopra di noi
e urlano: Pazzi! Pazzi!

Sguazziamo nell'idiozia
inventando bandiere
coloriamo le camicie,
ma sotto la camicia c'è la pelle

Sentitelo 'sto mondo pazzo:
Viva la morte! Viva la fine!
Nessuno grida: Viva la vita,
siamo tutti quanti assassini.

La terra intera che tuona,
bella stagione per i vulcani
si va a far saltare il mondo,
su, pigiatevi, ognuno scappa!

E lassù, i corvi
che ci vedono minuscoli
volteggiano come pazzi
e gridano: A noi! A noi!

La vita potrebbe essere tanto bella
se in primis si volesse vivere...
Perché lambiccarsi il cervello
quando fuori c'è un bel sole...!

(Variante:)
Eppure le ragazze son belle
e c'è un bel sole là fuori...
Perché lambiccarsi il cervello?
Fanculo tutto, innanzitutto viviamo!


E lassù, i corvi
che ci vedono minuscoli
gridano: Gli uomini sono pazzi!
E ci prendono per il culo!

8/1/2013 - 15:32


Mi piace ricordare che in tutto questo c'entri pur qualcosa che la madre di Edith Piaf, Annetta Giovanna Maillard detta in arte Lina Marsa, era nata a Livorno; quando abitavo a Livorno sognavo che il Comune intitolasse una strada a Edith Piaf. Quanto al doppiosenso di "Tu es partout", non posso non vederci anche il fatto che, parlando di resistenza, aveva un titolo che faceva il verso a quello di "Je suis partout", uno dei più luridi giornali filonazisti e antisemiti della Francia occupata, diretto anche da Robert Brasillach (poi fucilato per collaborazionismo). Ancora più chiaramente in questa canzone, che mi sembra addirittura antifascista a pieno titolo, c'è un riferimento a "Vive la mort", che poi sarebbe esattamente il "Viva la muerte", il grido di battaglia dei franchisti spagnoli durante la guerra civile. Il grido che provocò, urlato dal generale Millán Astray, la ribellione di Miguel de Unamuno all'università di Salamanca; e, in un'altra strofa, i corvi (uccellacci neri...) che gridano "A noi! A noi!", esattamente come i fascisti italiani... Insomma, tutte cose che contribuiscono bene a individuare questa canzone, ed anche chi la ha cantata. Grazie davvero a Valentina Castiglione per averla mandata.

Riccardo Venturi - 8/1/2013 - 15:10


grazie e complimenti per il sito

bravo a lucien Lane con il quale concordo per gli autori, spesso stati amanti della Piaf.
ma la foto da voi inserita, non'e' quella della cantante.

ancora saluti

valentina castiglione - 8/1/2013 - 19:09


Carissima Valentina, a me invece sembrava proprio lei nella foto; ad ogni modo, per esser sicuri, l'ho sostituita con un'altra che mi sembra parecchio più bella.
Un saluto e a risentirci presto!

Riccardo Venturi - 8/1/2013 - 23:20




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