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Mille

Eugenio Bennato


Eugenio Bennato


Mille garofani strappati dai giardini,
Mille corone di diamanti e di rubini,
Mille bandiere sotto il sole di Sicilia,
Questa è una guerra di giustizia e così sia
Questa è una guerra di giustizia e così sia.

E sono mille che hanno attraversato il mare
Per camminare fra gli aranci e le fiumare,
E tutto il popolo fa festa e mena rose,
Questa è una guerra e cambierà tutte le cose
Questa è una guerra e cambierà tutte le cose.

Mille soldati per una promessa sola:
La terrà finalmente andrà a chi la lavora.
E non ci sarà più chi è servo e chi è padrone,
Questa non è una guerra, è una rivoluzione
Questa è una guerra, è una rivoluzione.

Mille fante, mille marenare,
mille marenare e nu ggenerale.


Mille camicie per giocare a questo gioco,
Mille paesi che son messi a ferro e a fuoco,
Chi sopravvive morirà a Fenestrelle, 1
Questa è una guerra come tutte le altre guerre
Questa è una guerra come tutte le altre guerre.

Mille soldati per entrare nella storia,
Viva l'Italia e viva sempre il re Savoia,
Ma viva pure chi a guerre s'è ribellato,
Questa è una guerra che non se n'è mai parlato
Questa è una guerra che non se n'è mai parlato.

Mille bugie che vanno sempre più lontano,
E la realtà che si fa strada piano piano
Tra le parole di canzoni cancellate,
Questa è una guerra di canzoni e tammuriate
Questa è una guerra di canzoni e tammuriate.

Mille fante, mille marenare,
mille marenare e nu ggenerale.
Mille fante, mille marenare,
mille marenare e nu ggenerale.


Che bbella favole che ci hanne raccuntate,
Che bbella storie ch'è la storie d'o' passate,
Che bbella Italie che s'ha dda sape' a memorie,
pecché sta scritte 'ncopp' a tutt' e libbr' e' storie.


Mille fante, mille marenare,
mille marenare e nu ggenerale.
Mille fante, mille marenare,
mille marenare e nu ggenerale.


Mille garofani strappati dai giardini,
Mille corone di diamanti e di rubini,
Mille fucili per colpire e andare via,
Questa è una guerra maledetta e così sia
Questa è una guerra maledetta e così sia.
NOTA al testo

Il forte di Fenestrelle
Il forte di Fenestrelle


[1] La fortezza di Fenestrelle, in provincia di Torino, è stata detta sia "La muraglia cinese d'Italia" sia "il lager dei Savoia". E' formata in realtà da un complesso di 3 forti e 7 ridotte, ciascuno dei quali realizzato in modo d'esser indipendente in caso di guerra. Le varie parti sono collegate fra loro da strade, scale esterne e dall'eccezionale scala interna, detta "coperta", che sviluppa 3996 gradini consecutivi. Non vi sono notizie d'una più lunga scala coperta esistente al mondo.

Opera pregevole ed unica dal punto di vista dell'architettura militare. Dal 1999 è diventata il simbolo della Provincia di Torino.

Il forte di Fenestrelle è stato costruito per fermare eventuali eserciti francesi che avessero tentato di invadere il Piemonte attraverso la Val Chisone. Quando l'insieme di edifici passò in mano francese durante il periodo napoleonico, vennero edificate opere destinate a bloccare una eventuale avanzata piemontese.

A partire dall'ultimo decennio del 1700 fino al periodo fascista, venne utilizzato non solo come piazzaforte, ma anche come prigione di stato e bagno penale in modo non continuativo. Oppositori politici sia laici che religiosi di tutti i governi in carica, civili accusati di brigantaggio, militari agli arresti o prigionieri di guerra, vi furono reclusi. Attualmente non esiste una cifra ufficiale e universalmente riconosciuta di coloro che morirono in fortezza nel corso dei secoli.



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