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La vaccata

Ivan Della Mea
Language: Italian


Ivan Della Mea


Peeeeeellegrin che vien da Roma,
e va 'l birocc', e va' 'l birocc',
peeeeellegrin che vien da Roma
con le scarpe rotte ai pèèèè....

Muuuuuuuuuuuhhhhhh....!


- Ciao vacca -, le ho detto, e lei mi ha risposto muuuuh.
Alle sette di mattina l'ho montata su pattini a rotelle e l'ho portata davanti alla fabbrica.
Ho distribuito latte di vacca ai cassaintegrati grati.
La cosa si è risaputa.
Era in corso non so dove un congresso di psicologi democratici.
Sono venuti a cercarmi.
Ci hanno presi me e la vacca e ci hanno portati in una villa di Somma Lombardo, quella delle coperte, nella brughiera.
La vacca l'hanno legata a un albero.
Muuuuuh.
Mi hanno dato una stanza con vista sul green.
Volevano farmi delle domande:
- Perché la vacca sugli schettini...?
- Per non sbattere il latte sulle mammelle!
- Perché davanti alla fabbrica...?
- Perché la classe operaia è ancora l'unica classe che può reggere la bandiera del riscatto dell'uomo dal bisogno, dell'avvento del socialismo come fase di transizione verso il comunismo prima e l'utopia poi, perché come disse Carlo Marx eccetera.
- Perché il latte agli operai cassaintegrati grati?
- Per solidarietà militante, per dare un senso alla vacca e a me che la mantengo.
- Dove la tieni?
- In casa.
- In casa dove?
- Nel bagno.
- E tua moglie...?
- Le vuol bene.
- E tuo figlio...?
- Vorrebbe che dormisse in camera con lui.
- E per mangiare?
- La porto nel Parco delle Rose.
- E i residui...sì, insomma, capisci?
- Ci concimo i gerani sul balcone e le rose giù nel giardino.
- E i coinquilini...?
- Chi ha il gatto, chi ha il cane, chi l'amante, io ho la vacca...
- E lei che cosa fa in casa?
- Fa la vacca, cioè sta nel suo specifico.
- E ti sembra normale...?
- In che senso?
- Nel senso che non è normale tenersi una vacca in casa...
- Allora non è normale, e con ciò?
- Ci sarà un motivo, una ragione, un perché...
- C'è.
- E qual è?
- È bella, è buona, è generosa, è discreta, è democratica e l'ho vinta a una riffa di una festa dell'Unità in un paese della Bassa cremonese.
- E le autorità cittadine, e i vigili...?
- Che cosa dovrebbero fare? Non inquina, concima, rispetta i semafori e non supera mai il limite di velocità; ha gli stop, i catarifrangenti e le frecce sulle orecchie; è in regola; ha la sua medaglietta, i suoi certificati di vaccinazione, non morde e io pago la tassa relativa.
- E gli operai davanti alla fabbrica come la prendono?
- Non la prendono.
- Sì, insomma, come reagiscono...?
- Bevono il latte o se lo portano a casa o lasciano perdere, cioè fanno come con tutto il resto, i volantini, i giornali, gli attivisti sindacali; qualcuno dice che è una brava compagna.
- Avrà un nome questa vacca...
- Rosa.
- Rosa Luxemburg!
- E questo lo dite voi.
- Hai fatto il sessantotto...?
- Anche il quarantotto e il cinquantotto e il settantotto, ma non avevo la vacca.
- E che cosa avevi...?
- Amici e compagni, poi Marx Lenin Mao Che Guevara Fidel Castro Ho-chi-Minh Gianni Bosio Franco Solinas mio fratello Luciano l'Inter vincente e la classe operaia avanzante.
- E adesso non hai più niente, giusto...?
- Ho ancora tutto, memoria e ragione e storia e moglie e figli e una casa e in più la vacca.
- Insomma per te è un po' una compensazione delle frustrazioni sessantottesche...
- Quando mi dà il latte è una compensazione sennò non compensa una madonna e comunque io non la frusto.
- E domani...?
- Si vedrà.
- Ma non puoi pensare di tenerti una vacca in casa...
- Lo penso e lo faccio, non è difficile, non è niente: conviviamo e sopravviviamo, tutto qui.
- Hai citato Mao e questo significa che Rosa è per te un feticcio, un totem...
- È una vacca e fa muuuuuh.
In quel momento Rosa ha fatto muuuuuh.
Mi sono alzato.
Gli psicologi democratici si sono alzati.
- Che cosa succede? - hanno chiesto.
- Ha fatto muuuuuh e devo andare.
Sono uscito.
Ho raggiunto Rosa.
L'ho munta.
Ho offerto il latte agli psicologi.
L'hanno bevuto.
- E quando sarà troppo vecchia....?, hanno chiesto.
- La macello e me la mangio. Meglio tran trun taratrun...tran-su-stanzionare con una vacca che con il padreterno, non vi pare?
Non mi hanno risposto.
- E domani? - mi hanno chiesto.
- Altra fabbrica e altro latte, finché ce n'è...
Come vedete il sessantotto è finito in vacca, ma questo sicuramente non è il peggiore di tutti i mali.
Quanto meno c'è una continuità nella generosità.
Senza nostalgia e senza malinconia.
Si può anche finire in vacca con allegria.
Anche questo infine è un pensiero del menga...e chi ha una vacca se la tenga.
Ho preso Rosa per la cavezza.
Andiamo, le ho detto, e lei mi ha risposto muuuuuh.



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