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No! No! Giusta causa non è d'Iddio

Giuseppe Verdi
Lingua: Italiano


Giuseppe Verdi

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Libretto di Temistocle Solera, dall'omonimo poema di Tommaso Grossi

Prima rappresentazione: 11 febbraio 1843
Teatro alla Scala di Milano


Giuseppe Verdi, 1813-1901.
Giuseppe Verdi, 1813-1901.


Il dialogo lirico, noto anche come "Qual nera benda", tra Giselda, Arvino e l'Eremita, è tratto dall'Atto II, Scena IX.
GISELDA:
Mio padre!... egli stesso!...

EREMITA
(additando Giselda):
Ecco, adempio a' miei detti, o signor.

ARVINO:
Mia Giselda! ritorna all'amplesso
Di tuo padre!...

GISELDA
(retrocede inorridita):
Qual sangue!

SOFIA:
Oh dolor!

GISELDA
(quasi colpita da demenza):
No!...No! giusta causa - non è d'Iddio
La terra spargere - di sangue umano;
È turpe insania - non senso pio
Che all'oro destasi - del mussulmano!
Queste del cielo - non fûr parole...
No, Dio nol vuole - No, Dio nol vuole!

EREMITA E CORO:
Che ascolto!

ARVINO, SOFIA:
O misera!

GISELDA:
Qual nera benda
Agli occhi squarciami - forza divina!
I vinti sorgono - vendetta orrenda
Sta nelle tenebre - d'età vicina!
A niuno sciogliere - fia dato l'alma
Nel suoi 've l'aure - prime spirò!
L'empio olocausto - di umana salma
Il Dio degli uomini - sempre sdegnò. -

ARVINO:
Empia!... sacrilega! -

GISELDA:
Gioco dei venti
Già veggo pendere - le vostre chiome;
Veggo di barbari - sorger torrenti,
D'Europa stringere - le genti dome!
Ché mai non furono - di Dio parole
Quelle onde gli Uomini - sangue versâr.
No, Dio nol vuole - No, Dio nol vuole;
Ei sol di pace - scese a parlar!

inviata da Riccardo Venturi - 8/4/2005 - 18:11




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