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Bravi ragazzi

Edoardo Bennato
Lingua: Italiano


Edoardo Bennato

Lista delle versioni e commenti


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[1974]

Album: I buoni e i cattivi

edoardo-bennato-i-buoni-e-i-cattivi-front.
Una di notte, c'è il coprifuoco
e pensare che all'inizio
sembrava quasi un gioco...
Ora non c'è più tempo per pensare
tutti dentro, chiusi ad aspettare...

Ognuno ha avuto le sue razioni
poveri e ricchi, cattivi e buoni
ognuno ha fatto le sue preghiere
ora si tratta solo di aspettare...

Bravi... su! Bravi ragazzi
ma non è il caso di agitarsi...
bravi... su! fate i bravi ragazzi
vedrete che poi
sistemeremo tutto...

Per fronteggiare la situazione
c'è stato un programma alla televisione
hanno parlato tutti gli avvocati
di tutte le bandiere, di tutti i partiti...

Ed è stato proprio commovente, vedere
tutti quei grandi sacrificare le proprie
idee in nome del bene della gente...
poi hanno dato severe istruzioni
di stare calmi, di stare buoni...

Buoni... su! buoni ragazzi
ma non è il caso di agitarsi...
bravi... su! fate i bravi ragazzi
vedrete che poi sistemeremo tutto...

inviata da DonQuijote82 - 20/6/2009 - 16:40



Lingua: Francese

Version française – BRAVES GARS – Marco Valdo M.I. – 2010
Chanson italienne – Bravi Ragazzi – Edoardo Bennato – 1974
BRAVES GARS

Une heure du matin, c'est le couvre-feu.
Faut se rappeler qu'au commencement
Cela semblait presque un jeu...
mais on n'a plus le temps de penser
Tous à l'intérieur, enfermés à attendre...

Chacun a reçu ses rations
Pauvres et riches, mauvais et bons
Chacun a fait ses prières
maintenant, il suffit d'attendre...

Calmes... ! Calmes, les gars
Ce n'est pas le moment de s'agiter...
Calmes... ! Soyez de braves gars
Vous verrez qu'ensuite
Nous arrangerons tout...

Pour affronter la situation
On a mis un programme à la télévision
Tous les avocats ont parlé
De tous les camps, de tous les partis...

Et ce fut réellement émouvant, voir
Tous ces grands sacrifier leurs propres
Idées au nom du bien des gens...
Puis, ils ont donné de sévères instructions
Qu'on reste calmes, d'être sages...

Calmes... ! Calmes, les gars
Ce n'est pas le moment de s'agiter...
Calmes... ! Soyez de braves gars
Vous verrez qu'ensuite
Nous arrangerons tout...

inviata da Marco Valdo M.I. - 3/4/2010 - 11:25


Oh, on dirait une description exacte de ce qui se passe actuellement... Une chanson d'une ironie joyeuse et sévère... On croirait entendre les dirigeants de l'Europe ou de n'importe lequel des pays qui la composent... Pour ne rien dire du reste du monde.
Sûr et certain qu'ils arrangeront tout... Ils n'ont pas dit comment !

Mais peu importe, tous comptes faits !

Sûr et certain que la chose qui compte, c'est que les gens qu'ils mènent à l'abattoir restent calmes... C'est l'essentiel !

Européens, encore un effort pour devenir révolutionnaires !

Sinon, soyez sages, soyez obéissants et surtout, croyez ce que disent les "gens responsables" et faites confiance aveugle aux autorités.

N'essayez surtout pas de renverser le cours de choses...

Au fait, qui sont ceux qui détiennent les armes, qui ont forcément raison ayant la raison d'État ? Quels sont ceux qui ont le droit de tirer dans le tas ?

Ainsi va la Guerre de Cent Mille Ans que les riches font aux pauvres...


Ainsi Parlait Lucien Lane

Lucien Lane - 3/3/2013 - 18:04


Lorenzo - 13/3/2020 - 08:49


CRONACHE DAL VIRUS
Hurricane, Il Manifesto, 20 marzo 2020

hurricane

Riccardo Venturi - 20/3/2020 - 12:58


Adesso basta!
di Federico Gaudimundo
(ripreso dal blog Libertà di pensiero)

Adesso basta.

Il mio buon proposito era: non rompere le palle a nessuno.
Ma al 39 esimo giorno di quarantena, quindi a un solo giorno da una reale quarantena, due cose le devo dire:

NON SIAMO BAMBINI. Siamo dei cazzo di adulti.
Non ho più intenzione di essere trattato come uno a cui non si possono dire le cose come stanno, ma va solo sgridato o blandito a seconda del grado di ubbidienza.
Mi avete detto cosa devo fare, mi avete dato i compiti da fare e io li ho fatti. Anche i supereroi da venerare mi avete dato. Come pure i nemici: i corridori, gli anziani, quelli che fanno le grigliate e vanno al mare.

Ma adesso basta. Adesso mi dovete trattare come un adulto. Anzi, mi dovete trattare come il vostro riferimento. Come se lavoraste per me. Mi dovete dire che intenzioni avete, oltre lo “state a casa”. Per filo e per segno. Gli obiettivi, le modalità con cui proverete a raggiungerli. I tempi e gli strumenti.
Farete i tamponi? A chi, quanti, quando e con che modalità.
Farete i test sierologici? A chi, quanti, quando e con che modalità.
Rientreranno prima alcune categorie? Chi, quando e in che modo.
Mi dovete presentare gli scenari che avete previsto, dal più ottimista al più pessimista.
Devo stare in casa fino a settembre? Esigo che mi venga detto. Sono adulto e in grado di elaborare la notizia.
Non mi potete blandire più con 4 numeri vuoti dati all’ora dell’aperitivo. Non mi servono non mi bastano e probabilmente non mi interessano.
Più. Ci sono nuovi contagiati? Bene. Anzi male.
Ma mi dovete dire a che categorie appartengono, come si sono contagiati e quando.
Non lo sapete? Bene. Anzi male. Ma me lo dovete dire. Perché sono un adulto e posso sentirmelo dire e posso giudicare proprio come faccio ogni giorno sul lavoro.
Perché io mi sono adeguato, lavoro come un cretino davanti a uno schermo tutto il giorno. Ma lo faccio e anche duramente. Perché sono un adulto e faccio quello che devo fare. E chiedo a chi lavora con me di dirmi cosa sta facendo. Stabiliamo degli obiettivi, concordiamo come raggiungerli e verifichiamo che le cose vadano come ci eravamo ripromessi. E nel caso non vadano così ce lo diciamo con onestà. Perché siamo adulti.
E anche voi giornalisti dovete piantarla di essere complici di questa rimozione collettiva. Complici.
Riempite i vostri giornali di insulse storie. Non me ne frega un cazzo di sapere che quattro imbecilli a Casalpusterlengo hanno violato la quarantena per farsi la grigliata. Il mondo è pieno di pirla, di gente che crede che la terra sia piatta. O che vota Salvini.
Non mi state raccontando niente. Raccontatemi del disastro della Regione Lombardia, dell’incapacità di gestire un’emergenza, del fatto che una regione si sia fatta travolgere senza reazione, perdendo letteralmente un’intera generazione cercando di farci credere che la responsabilità sia dei papà che giocano a pallone nei cortili.
State cercando di farmi dimenticare che sono un adulto. State cercando di spostare la catena delle responsabilità. Ve la do io una notizia
La responsabilità non si delega.
E anche se ci continuerete a trattare come bambini, sappiate che noi siamo adulti e prima o poi vi inchioderemo alle vostre.

daniela -k.d.- - 17/4/2020 - 11:19


GIUSTO! Ben detto! Bravo Federico!

Il tuo cognome, d'altra parte, è un programma...

Basta col SOFFRIMUNDO, viva il GAUDIMUNDO!

B.B. - 17/4/2020 - 12:57




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