Karen DaltonKaren Dalton (1937-1993) è stata una folk-blues-soul singer e musicista statunitense, di origini cherokee, grande virtuosa della chitarra a 12 corde e del banjo. A New York, nella vivacissima scena folk del Greenwich Village degli anni 60, Karen Dalton si legò a musicisti come Fred Neil e Bob Dylan, che di lei ebbe a dire: "La mia cantante preferita qui era Karen Dalton. Karen aveva una voce come quella di Billie Holiday e suonava la chitarra come Jimmy Reed... Ho avuto il piacere di cantare con lei diverse volte.”. E davvero Karen Dalton era particolare, come musicista e soprattutto come cantante: dotata di una voce bluesy, intensamente drammatica ma anche bruciata e triste che ricordava proprio quella di Billie Holiday, come la grande “Lady Day” anche “Sweet Mother KD” (così la chiamavano) bruciò la sua vita tra droga ed alcool. Poco si sa della sua fine, ma si racconta che abbia trascorso i suoi ultimi anni come una “hobo”, vivendo per strada, e che sulla strada sarebbe probabilmente anche morta, per le conseguenze dell’AIDS contratta, se un suo vecchio amico, il grande chitarrista folk Peter Walker, non l’avesse raccolta e assistita nelle ultime settimane di vita.
Karen Dalton ci ha lasciato due soli album (“It's So Hard to Tell Who's Going to Love You the Best” del 1969 e “In My Own Time” del 1971) e un pugno di canzoni tra le quali spiccano “Katie Cruel”, una canzone di autore anonimo risalente alla fine del 1700 ma indissolubilmente legata all’interpretazione della Dalton, e “Something on Your Mind”, un bellissimo brano scritto da Chet Power, in arte Dino Valenti, leader dei Quicksilver Messenger Service.

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