Tipografo e redattore editoriale, pacifista e anarchico, collaboratore di Sebastién Faure.
Nel 1917 fu arrestato per la partecipazione a proteste contro la guerra e restò in prigione fino al 1924. Uscito dal carcere Louis Loréal divenne il poeta-chansonnier del pacifismo totale, animatore del coro de l’Union anarchiste e delle serate de La Muse Rouge. Negli anni 30 fu responsabile de “La Patrie Humaine. Feuille de combat pour la Paix”, il giornale fondato nel 1934 da Victor Méric che aveva come sottotitolo “Le grand hebdomadaire du pacifisme integral”.
Ma all’alba del secondo conflitto mondiale anche Loréal, come molti altri anarchici, non rimase fedele al suo originario ideale pacifista e, anzi, dopo l’occupazione nazista della Francia e l’armistizio firmato da Pétain nel 1940, finirà addirittura col collaborare con il regime.
Forse è per questo che l’anarchico Louis Loréal è stato dimenticato.
Morì nel 1956, alcolista e divorato da un cancro.
(fonte: a partire da alcune brevi note tratte dal libro di Jean-Pierre Blondi “La mêlée des pacifistes: 1914-1945”)